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venerdì 26 gennaio 2018

Il Mistero Degli Irkallian Oracle: Rituali ed Antimusica

Sugli Irkallian Oracle si sa davvero pochissimo.
Nati nel 2012 a Göteborg, gli Irkallian Oracle sono composti teoricamente da sei persone dai nomi totalmente assurdi come Murder Divine, Nightmare Fukk, Tomb Sun, Mind-Blinding Void, Radiating Abyss e Transplutonian Afterbirth.
La band saltuariamente suona dal vivo ma nessuno sa che ruolo ricoprono i musicisti.
Secondo la credenza più comune i membri si cambiano gli strumenti durante le esibizioni live.
Strumenti? Più precisamente, la band parla di "strumenti sonici" seppelliti in siti adatti per un certo numero di notti.
I palchi dove suonano sono disseminati di altari ricoperti di candele.
Di solito i membri si travestono da stregoni incappucciati con tanto di maschere che ricordano la morte.
I musicisti, trasudano misantropia e mistero, mettondo in scena una seducente esecuzione ritualistica.
Inoltre pare che non abbiano una formazione stabile e che i suddetti sei membri contribuiscano alla causa in vari modi e in tempi diversi.
V.Kusabs dei neozelandesi Vassafor (terrificante gruppo Black/Death) ha affermato di aver suonato effettivamente negli Irkallian Oracle e forse ne fa parte ancora ma in realtà si sa davvero poco.
ar-Ra'd al-Iblis dei Nightbringer partecipò invece sul disco d'esordio.
Il nome della band deriva dalla parola babilonese "Irkalla" che letteralmente vuol dire "luogo del non ritorno" (in realtà "luogo" sarebbe l'oltretomba).

Membro della band: "Eseguo forme minori di rituali religiosi ogni giorno, poi alcuni più avanzati durante la settimana. Questi spaziano dalla meditazione e alla preghiera a forme minori di teurgia ed invocazione a pratiche più elaborate, sia in ambienti solitari che di gruppo. Tradizionalmente, la magia nera è pensata per soddisfare i bisogni materiali. Usando questa ampia definizione, tutti i tipi di magia popolare sono "neri", mentre le scuole più accademiche e clericali sono interpretate come "bianche".
Coloro che invocano spiriti infernali o demoni eseguono magia "nera" mentre cercare l'aiuto di santi, angeli o persino spiriti connessi allo zodiaco o ai pianeti cade sotto l'etichetta di "magia bianca". Aleister Crowley propose che la magia nera fosse semplicemente l'uso della forza spirituale per fini materiali dunque non completamente allineata con il proprio sé superiore o volontà. Se dovessimo etichettarlo come l' essere in contatto con forze spirituali "infernali" allora sì, pratico la magia nera. Tuttavia, usando la definizione di Crowley , decisamente no"
"Senza un allenamento adeguato e compiuto in circostanze sbagliate, la magia nera può sicuramente essere pericolosa per la sanità mentale. Ci sono ovviamente dei livelli, è un problema complesso e dipende anche dallo stato mentale del praticante e dalla natura delle forze impiegate. Lavorando con queste cose, apri le porte alla tua mente che sono solitamente chiuse e alcune delle cose che potresti recepire non sono belle.
Trovo strano che durante tutti i miei anni di fraternizzazione in ambienti presumibilmente pieni di avventurieri dell'arcano, devo ancora sentire di un singolo sottoposto a qualcosa di lontanamente paragonabile ad un "brutto viaggio".


I DISCHI
Le incertezze terminano qui (e non sono poche) perchè si sa che la band ha pubblicato due album: "Grave Ekstasis" nel 2013 ed "Apollyon" nel 2016, quest’ultimo per conto della Nuclear War Now! Productions sia su CD che su vinile 12.
"Grave Ekstasis" è un' opera totalmente imbottita di pazzia ed antimusica se così vogliamo definirla. Disumano, contorto, brutale, violento e spietato in ogni suo aspetto.
Parliamo essenzialmente di un Black/Death claustrofobico, ipnotico, surreale e angosciante.
Le tracce sono mediamente molto lunghe (10 minuti di media) e nel loro intero lasso coprono distanze impensabili per violenza e brutalità.
Musica demoniaca che si avvita su se stessa in ipnotiche e violentissime escalation di totale abominio sonoro.
Siamo insomma nel reame della pazzia più totale in cui l’estremo assume connotati agghiaccianti, apparendoci impenetrabile, ultraterreno e onnipotente nella sua aberrazione sonora di dimensioni planetarie.
C’è una violenza dai tratti quasi siderali in questa musica, una brutalità che non può venire da questo mondo ma che deve per forza avere altre origini, altre da noi, altre dall’umano.
Ascoltare la titletrack, "Absentia Animi" o "Dispersion" per farsi un'idea.
Sul successivo "Apollyon", che è il nome greco del demoniaco angelo distruttore citato nel Libro dell’Apocalisse (Abaddon), la formula alla base del disco è rimasta grossomodo la stressa di 3 anni prima.
Il disco comprende sei pezzi per ben 57 minuti e vede l’enigmatica formazione di Göteborg oscillare fra movimenti Death neri come la pece, passaggi Black Metal in balia della più totale degenerazione e inquietanti parentesi liturgiche, durante i quali un uso dissennato delle ritmiche (incredibilmente tecniche e stratificate) non facilita la comprensione e l’assimilazione dei vari pezzi.
Questi ultimi si attestano su durate considerevoli, mai inferiori ai 6 minuti, e rifuggono il concetto di forma canzone per affidarsi a trame dall’andamento disturbato, che amplificano il senso di smarrimento e di scarsa assimilazione.
Sostanzialmente quindi, si tratta di un Black/Death con influenze Doom terribilmente soffocante e malato.
Colpisce l'inquietante rosario collettivo che terrorizza l’ascoltatore in “Elemental Crucifixion”, “canzone” che fra l’altro parte con dei vocalizzi sofferenti da brivido.
Le ritmiche chitarristiche sono principalmente Black con sfuriate Death.
La batteria, sempre invischiata in ritmiche talmente lente da sfiancare l’ascoltatore come non mai anche perché i tempi veloci (specialmente blast-beats) sono pochi e, per di più, irrompono come un fulmine a ciel sereno come in "Apollyonic Enstasis", il pezzo più violento e, diciamo, più tradizionalmente Black/Death (contraddistinto però da percussioni sciamaniche ed ipnotiche).
L'apice della follia la si raggiunge in "At The Graveyard Of Gods" (palese il riferimento agli australiani Bestial Warlust) 20 minuti di agonia davvero difficili da descrivere a parole e con tanto di outro (a dire della band si tratterebbe di onde di pressione acustica del sole, rilevate da un veicolo spaziale Soho).
Urla agghiaccianti, percussioni ipnotiche e chitarre lanciate come tornado stabiliscono un nuovo termine di paragone all’interno della scena Black Metal più criptica.
A tutto ciò si aggiungano dei testi totalmente folli nelle loro criptiche massime filosofiche con tanto di testo di “Sol” (trascrizione dei “Quattro Quartetti” del poeta britannico Thomas Stearns Elliott).

2 commenti:

  1. Mi sono innamorato di questo gruppo solo leggendo l'articolo. Grazie per avermeli fatti conoscere. Sono sempre affascinato da queste atmosfere e culture esoteriche. Vado subito ad ascoltarli!

    -Sir Zaino-

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    1. Sono un'ottima band, magari un po' ardui ai primi ascolti...

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