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sabato 24 gennaio 2015

La Storia Dei Death e La Morte Di Chuck Schuldiner

I Death furono fondati ad Orlando(Florida) nel 1983 da Chuck Schuldiner.
I Death, in piena esplosione Thrash, hanno attuato una rivoluzione musicale senza precedenti.
Francamente impossibile risalire alla smisurata pletora di band che il combo di Schuldiner ha, direttamente o indirettamente, influenzato a livello compositivo.
Schuldiner ha sempre mantenuto una visione del mondo pessimistica: il primo disco, con testi splatter ispirati da alcuni film horror, è una parentesi a sé stante, perché negli anni successivi la band  si è concentrata sulla vita di ogni giorno, esprimendo sia nei testi che nelle interviste un sacco di punti di vista interessanti ed affascinanti, capaci di ribadire una volta di più i suoi valori e la sua forza d’animo notevole, senza mai cadere nei luoghi comuni o abusare di clichè.
E' opportuno approfondire ciò che si cela dietro al monicker della band.
Un concetto, sia ben chiaro, da non confondere con la mera celebrazione della morte, bensì come un appiglio filosofico per intraprendere la ricerca dell`essenza della propria individualità.
"Il concetto che si cela dietro ai Death è profondamente umano".
Umano, dunque, perché noi tutti siamo esseri a termine, chiamati in vecchiaia alla conclusione della nostra parabola vitale.
Il decesso, perciò, come serena metafora della fine di un percorso evolutivo naturale, e non come un`entità da rimuovere, tratto caratteristico della nostra società ipocrita e consumistica.
Il messaggio è dunque tutto lì: cercare di vivere bene la vita, di assaporarne al meglio ogni attimo, di non arrendersi mai e di combattere per ciò in cui si crede.


I MEMBRI DELLA BAND
Il buon Chuck nel corso degli anni si è sempre circondato di musicisti eccellenti, veri maestri del proprio strumento, alternando una serie di chitarristi incredibili(ricordiamo, in sequenza, James Murphy, Paul Masvidal dei Cynic e Andy LaRocque).
Senza scordarci delle sezioni ritmiche con Di Giorgio (Sadus) ed Hoglan (Dark Angel).
Una vera parata di stelle che, album dopo album, hanno fatto di queste opere autentici manuali di tecnica stumentistica applicata per chiunque voglia prendere una chitarra od un basso in mano, ma anche godibilissimi masterpieces di eclettismo sonoro per gli amanti della buona musica.
Il costante alternarsi di collaboratori ha peraltro spinto parte della critica ad etichettare Schuldiner come irriducibile padre-padrone della sua creatura: nulla di più falso, giacchè l`intendimento di Chuck è semplicemente stato quello di chiedere sempre il massimo impegno, il 100%, a coloro che si sono avvicinati alla sua band.
Evidentemente, non tutti sono riusciti a reggere l`impressionante perferzionismo di cotanto leader, ed ecco dunque spiegate le puntuali ed inevitabili defezioni.


I DISCHI
Attivi dal 1983 con il monicker Mantas, la band ha esordito quattro anni dopo "Scream Bloody Gore" (1987), un`opera dall`attitudine fieramente underground, idealmente collocabile in un immaginario pregno di horror movies di serie B, che andava a fotografare perfettamente il lato oscuro e scabroso, quello dei rituali occulti, che si celava sotto la facciata caldo/umida della pur solare Florida.
Tra i solchi di quel rimarchevole debutto, si certificava il manifesto programmatico di una nuova scena musicale estrema, che in omaggio al gruppo-madre sarà appunto denominata Death Metal.
A caratterizzare questa nuova sintesi sonora, il cui successo prenderà immediatamente piede a livello mondiale, una nuova concezione ideale, ovvero la simbiosi tra estrema brutalità (nei vocal e nel concept, ma anche negli ossessivi pattern chitarristici) e melodia.
Il tutto a metabolizzare una sensazione paragonabile ad un brivido sulla schiena, la ruvida carezza di un suono conturbante e morboso.
Paradossalmente, pur dando vita ad una musica fragorosa, i Death si sono distinti dal cumulo massificante per la loro rigorosa ricerca sonora e testuale.

"Non sono satanista. 
Abbiamo avuto alcuni testi di tipo satanico fin dai vecchi tempi, ma la maggior parte di questi sono stati scritti dal nostro ex batterista e cantante Kam Lee.
Appena lui ha lasciato il gruppo, ho preso il controllo su questo tipo di cose.
I miei testi si basano più sul tema della morte e della vita reale o prendono spunto da qualche film gore.
Per esempio, ‘Torn To Pieces’ è ispirata dal film ‘Make Them Die Slowly’ e ‘Scream Bloody Gore’ da ‘Re-Animator’" (1987)


Già dal secondo lavoro "Leprosy" (1988), anch`esso decisamente estremo a livello di liriche, il sound del progetto Death si è fatto più tecnico e pulito.
A livello di liriche dai testi gore si passa a quelli incentrati sul sociale.
Pull The Plug diviene l'inno della band.


L'evoluzione continua con "Spiritual Healing" (1990) e forse con questo disco che si può parlare finalmente di "Death Tecnico".
Living Monstrosity tocca il tema della cocaina.

"Il Death Metal é sicuramente visto come un movimento serio, anche se ci sono ancora persone che semplicemente non riescono ad afferrare l'idea che una death metal band possa fare qualcosa di buono! Ma la cosa che dico sempre a queste persone é imparare dal passato.
Guardare al 1983, quando é uscito ‘Kill'Em All’ e la gente diceva che fosse spazzatura, che i Metallica non sarebbero andati da nessuna parte, ma io sapevo che quella band sarebbe diventata enorme.
E quando ciò é avvenuto, molta gente ha continuato ad affermare che ciò non fosse vero! 
Sto lavorando da sette anni per fare un passo ulteriore, voglio dire, so che ci sono molte persone che ancora non ci vedono come un gruppo serio, ma speriamo di diventare il primo gruppo capace di liberarsi di queste barriere che sono praticamente dipinte su questo genere dalla critica esterna.
Con 'Spiritual Healing' abbiamo scritto musica complessa ed evo-luta che vuole essere molto seria. 
Forse non era così nelle prime battute della band, ed é un peccato che parte della nostra carriera è stata immortalata così sui vinili. 
Tutto ciò che posso fare è chiedere scusa a nome mio e della band, ci é servito ad imparare e vivere" (1990)


Probabilmente la perfezione estetica e formale giunge con "Human" (1991) con Suicide Machine che diviene il nuovo inno della band.
Viene girato anche un videoclip(Lack Of Comprehension).

"Mi piacerebbe che qualcuno si interessasse ai testi abbastanza da comprare una copia di 'Human' e rendersi conto che io scrivo di argomenti sensibili, che non tutti i gruppi metal scrivono di morte e distruzione.
Se riuscirò a cambiare il modo di pensare anche di una sola persona sarò molto felice, avrò fatto il mio lavoro" (1991)


Segue "Individual Though Patterns" (1993), forse il disco capolavoro dei Death.
Testi sempre più maturi, riff tecnici e melodici con quella The Philosopher(con tanto di video) rimasta nella storia.

"Hanno sempre attaccato duramente i miei testi, sono stato accusato di essere blasfemo e demoniaco.
‘Individual Thought Patterns’ sarà un concept sulle persone che sono costretto ad affrontare ogni giorno, cose che sono stufo di vedere, pregiudizi della gente, l'incapacità della gente di pensare con la propria testa, la gente là fuori e quella all'interno di questo business, che a mio parere rappresenta il male puro.
Questo business ti fotte e sicuramente i testi riflettono le persone che sono presenti in questo mondo, sono un buon modo per riassumerne le caratteristiche.
Mi piace parlare della realtà, a volte la vita é peggiore di molti incubi.
I testi vanno presi molto sul serio, perché in qualche modo sono una parte di me.
Spero di comunicare agli ascoltatori alcune cose su di me, i sentimenti, i momenti difficili che ho passato" (1993)

"Su ‘Individual Thought Patterns’ mi sono scrollato di dosso tutti i problemi degli scorsi anni.
L'album é una dichiarazione, illustra il mio rapporto con la stampa e l'industria discografica, che io odio, anzi peggio, detesto. Ho molto a che fare con le persone di questo business e il 75 per cento di esse abusa del proprio potere; in principio promettono montagne d'oro, ma quando si tratta di mantenere i patti pensano solo al loro profitto. 
La maggior parte dei manager sono lupi travestiti da pecore, sono molto corrotti. 
Il mio rapporto con la Music For Nations é grande, ma resto vigile, non voglio essere fregato di nuovo.
I pezzi grossi, seduti nelle loro torri d'avorio, cercano di rubare anche l'ultimo centesimo dalle tasche delle band. Non capisco perché. Non hanno nient'altro da fare? Può sembrare estremo, lo so, ma non parlo a sproposito, non faccio storie. Quello che dico nelle mie canzoni é la mia personale opinione sulle persone con cui faccio affari; vi posso assicurare, del resto, che ogni band potrebbe dire la stessa cosa. Per anni ho registrato demo e suonato in piccoli club, lo abbiamo fatto tutti e nessuno ci ha limitato; ma quando si rilascia un album, tutto ad un tratto la tua vita cambia. Le persone d'affari si mettono a pontificare il tuo futuro, e si aspettano che tu sia una rockstar ventiquattr'ore al giorno. Orribile. Io amo tenermi il più lontano possibile da quel circo e amo vivere la mia vita a casa, andare al cinema, fare una passeggiata, nuotare.
E' meraviglioso" (1993)

"Gli elementi tipici dei Death sono la tendenza a utilizzare atmosfere pesanti, senza dimenticare la melodia e la capacità di evolvere come musicisti, perché é assurdo pensare di restare sempre uguali a sé stessi.
Non mi importa delle critiche contro di me, voglio solo migliorare costantemente in quello che faccio, é una sfida per non diventare 'alla moda', ora che è tutto alla moda anche all'interno di un genere come il Death Metal, che é diventato popolare. 
Dovete pensare a modo vostro, altrimenti non si sopravvive" (1993)

"Quando ho iniziato nei Mantas, il nostro batterista Kam Lee cantava, ma si é stancato dopo un pò, così mi sono occupato io delle vocals. 
In un primo momento ho cercato di cantare con voce normale, ma non funzionava, così ho optato per un approccio più brutale. 
In realtà non é un modo piacevole per cantare, e a volte ho anche paura. Voglio dire, ho ventisei anni adesso, e ho iniziato a cantare in questo modo quando ne avevo sedici. In quel momento non pensavo che avrei dovuto cantare in questo modo per dieci anni. Ora ci sono abituato, per quanto riguarda l'apprendimento non devo sforzarmi troppo, ma ci vuole ancora un sacco di energia e un sacco di sforzi alla gola per ottenere un risultato. 
Credo che la mia voce sia la più grande limitazione alla nostra musica, é la realtà.
E' troppo scioccante e brutale per un pubblico più aperto, e non c'é modo per aggirare questo ostacolo.
So che molte persone non prendono seriamente questo stile di canto, ma io cerco di fare del mio meglio con quel che ho. Mi sento consapevole di dover lavorar sodo per cantare bene, mi piace pensare che la mia voce sia un pò più personale rispetto alla media dei cantanti death metal, la maggior parte dei quali non mette grandi sforzi nelle proprie linee vocali, o usano un sacco di effetti per aiutarsi. io no, non ci sono stronzate quando si tratta della mia voce, quello che si sente é tutto mio" (1993)

"La mia più grande paura? La morte stessa! 
Quando si é in tour si hanno di fronte molte situazioni e non si sa mai cosa potrebbe succedere. 
Io sono il tipo di persona che pensa molto riguardo la vita, e la mia più grande paura é quella di poter morire senza senza poter dire addio alle persone che amo. 
Prendi per esempio Cliff Burton, sono sicuro che non si aspettava certo di morire nel bel mezzo di un tour. Ho anche molta paura di non poter più tornare a casa. Se mi succedesse qualcosa di brutto, vorrei che i miei cari restassero uniti. 
Come quando Cliff morì voglio dire, tutti ancora si ricordano di lui. 
Non pensiamo mai che qualcosa di brutto possa accadere, fino a quando non succede a qualcuno che conosci. 
Questa è la cosa più terribile della natura umana, non si apprezzano le cose importanti della vita perchè tutti pensiamo che non ci succederà mai nulla a noi, ma solo agli altri. 
Ci sono molte cose che potrebbero accadere durante un tour. 
A volte è un modo frenetico di vivere, ti svegli e sei in un nuovo stato, un paese diverso; bisogna essere coscienziosi e conoscere i propri limiti. 
Mi piace far festa selvaggiamente, anche se non sono un gran bevitore; fumo un pò ma non ho problemi di droga o altro. 
E' come farsi un drink a fine giornata. 
Ci sono molte cose divertenti da fare in un tour, ma che potrebbero rovinarlo; sicuramente, dipende da che tipo di persona sei. Se siete il tipo di persona che ama lo stile di vita rock'n'roll più selvaggio potrete godere. Dopo un concerto preferisco farmi una doccia per rilassarmi, una chiacchierata con gli amici e prendere un pò d'aria. Ogni persona é diversa" (1993)


"Symbolic" esce nel 1995: anche qui album melodico e allo stesso tempo potente.
La canzone Crystal Mountain si incentrò sulla corruzione religiosa, 1.000 Eyes parlò del diritto di privacy e della sua progressiva riduzione, mentre la traccia omonima Symbolic affrontò il difficile tema dell'innocenza.

"Sono convinto che sia possibile raggiungere la felicità, anche se ci si avvicina ad essa solo attraverso un percorso irto di ostacoli e di asprezza. 
Per me essere felice vuol dire aver raggiunto serenità ed equilibrio interiori ed aver acquisito la capacità di distinguere ciò che è veramente importante da ciò che non lo è. 
Spero di essere sulla strada giusta.
La mia qualità migliore? Credo sia la mia determinazione.
Non mi fermo mai davanti agli ostacoli fino a che non ho raggiunto il mio obiettivo" (1995)


Il passo successivo sarà rappresentato dal ricercatissimo e tecnico "The Sound Of Perseverance" (1997).
L'album presentò un'incredibile ferocia ed emotività musicale, che sfociò in intricate e tecniche melodie di chitarra e basso, e fu descritto come una sorta di mistura dei precedenti album Human, Individual Thought Patterns e Symbolic.
La traccia d'apertura Scavenger of Human Sorrow presentò una notevole complessità melodica, poi completata dalla strumentale Voice Of The Soul che ripropose sonorità molto simili a quelle proposte dal sound di band come Atheist e Cynic.
Il vertice tecnico dell'album fu raggiunto dai brani Story To Tell e Spirit Crusher, caratterizzati da feroci urla, cori e assoli di chitarra.

"La copertina di ‘The Sound Of Perseverance’ rappresenta una montagna da scalare.
Questo é un tipo di montagna positiva, può fare un pò di paura ma rappresenta la ricerca, la spinta a salire per raggiungere qualcosa, forse cadendo un paio di volte, ma sempre rialzandosi.
Alcune persone sono in fondo, altri nel mezzo, alcuni in alto, come a simboleggiare tutti i passi che si compiono nella vita, soprattutto se si possiede un sogno, se si vuole raggiungere qualcosa.
Per me, il sogno é la musica.
La gente cerca di rovinarmelo parlando male di me, si sa, é stato messo qualsiasi ostacolo sulla mia strada, ma io voglio andare avanti, lotterò per raggiungere ciò che voglio.
Il titolo e la copertina sono molto importanti, sono un pò la mia visione della vita, di quello che sto facendo" (1998)

"Perseveranza significa passare attraverso tutti gli avvenimenti, positivi e negativi, che la vita ti pone davanti ogni giorno; perseveranza significa avere degli obiettivi da raggiungere, ben chiari in testa. Proprio la perseveranza e l'ostinazione mi hanno permesso di arrivare dove sono adesso, passando sopra al sistema e a tutte quelle mode che divorano nel giro di pochi mesi migliaia di gruppi, sopratutto qui in America.
Conosco tanta gente che a un certo punto ha girato le spalle al metal e che oggi cerca di dire e fare il contrario" (1998)

"Credo che oltre ai Death negli anni ottanta siano esistiti gruppi altrettanto importanti, il cui stile era aggressivo quanto il nostro. 
Il problema é che, a differenza degli Slayer, tutti gli altri hanno fatto una pessima fine. 
Beh, potrei citare i Celtic Frost, un gruppo veramente incredibile all'epoca. 
Considero ‘Morbid Tales’ un classico, un capolavoro! 
Poi si sono sciolti ed io invece, ringraziando Dio, sono ancora qua! 
Un altro gran gruppo erano i Possessed, che si sono sciolti pur avendo davanti un futuro luminosissimo. 
Erano tra i miei gruppi preferiti negli anni ottanta. 
Il mio obiettivo, invece, é sempre stato quello di andare avanti a qualunque costo, ho sempre desiderato migliorarmi come chitarrista e scrivere testi sempre più interessanti. 
Sai, invecchiando acquisti in esperienza e questo si sente sopratutto a livello lirico. 
Insomma, credo che i Death e Chuck Schuldiner siano considerati i padri del Death per il semplice fatto che, a differenza di altri, dieci anni dopo sono ancora qua a suonare e fare dischi" (1998)


GLI ATTRITI CON I DARK ANGEL
Durante la loro carriera, i Death non ebbero mai grandi rivalità con altre band e si mantennero sul piano di reciproco rispetto durante le varie apparizioni live con altri gruppi, senza mai creare grossi contrasti.
Tuttavia durante un tour negli USA del 1989 tra i Death e la band Thrash Metal Dark Angel sorsero dei contrasti.
Prima dell'inizio della tournée le due band avevano deciso di spartirsi durante le varie tappe il ruolo tanto ambito di attrazione principale.
Gli attriti iniziarono a causa della vendita del merchandise, che i Death stavano gestendo a prezzi talmente irrisori da oscurare le vendite dell'altro gruppo.
Dopo aver protestato con gli organizzatori del tour e aver ottenuto risposta negativa riguardo ad un richiamo ufficiale per i Death, i Dark Angel decisero di ritirare la loro merce per l'intera durata del tour in segno di protesta.
Col passare del tempo la tensione tra i due gruppi aumentò ulteriormente.
I Death necessitavano di meno di mezz'ora per tarare al meglio gli strumenti per le esibizioni mentre i Dark Angel necessitando di sound più complessi e complicati, impiegavano alcune ore, ritardando di molto l'inizio dei concerti.
Questo fatto diede molto fastidio agli sponsor ma soprattutto ai Death che, stufi di queste prepotenze, decisero di lasciare ufficialmente la tournée.
Come tutta risposta i Dark Angel proseguirono il tour, lamentandosi sul palco dei loro ex colleghi.
Eric Meyer, chitarrista del gruppo, disse che i Death non erano professionali e che non erano interessati ai loro fans.


I CONTRASTI CON I MORBID ANGEL E IL BLACK METAL
"I Morbid Angel sono stati cacciati dal nostro tour? Il fatto è che Death e Morbid Angel avevano un accordo da headliner, quindi abbiamo dovuto cercare una soluzione; la nostra proposta era quella di lasciare che i Morbid Angel chiudessero la serata per due volte e noi tre, era il massimo che avremmo potuto fare. Tutto ad un tratto però i Morbid Angel hanno chiesto di suonare tre volte da headliner, e questo non lo potevamo accettare. Il promotore del tour ha dunque respinto i Morbid Angel. 
Guarda, può sembrare arrogante, ma dopotutto i Death sono tra i fondatori del death metal, abbiamo pubblicato quattro album e loro due.
Inoltre offriamo molto più di loro, in realtà avremmo tranquillamente potuto essere headliner in ogni spettacolo.
Non ho nulla contro i Morbid Angel, non ho paura di loro e non me ne fotte un cazzo di quello che faranno, solo che non lascerò che mettano alcuna pressione su di me.
Faremo questo tour europeo e nessuno ci insegnerà come si fa, i nostri fans europei meritano di vedere un cero concerto dei Death e stanno per averlo" (1991)

"I Morbid Angel hanno dichiarato che non gliene fotte un cazzo della guerra in Ex-Jugoslavia? Per me é molto triste sentire che la gente sta combattendo da qualche parte, in una guerra. Non credo che la guerra sia una risposta, uccidere provoca solo dolore. 
Nella vita ci prendiamo cura di molte cose e non solo della musica, che ovviamente é importante; tuttavia, queste sono le cose che ci circondano e cerchiamo di inserirle nelle nostre canzoni.
Per quanto riguarda la scena Black Metal norvegese, sono molto confuso sul comportamento di alcune persone, io non capisco cosa significhi la musica per questi ragazzi. 
Voglio solo dire che la gente a volte perde il contatto con la realtà. 
Penso che lo scopo della musica sia renderci felici e non dovrebbe essere accompagnato dalla tortura di animali o esseri umani". (1994)


I PROBLEMI CON GLI EX MEMBRI DEI DEATH
Ex componenti dei Death, gelosi del suo successo e desiderosi di campare su quel moniker, non hanno esitato ad attaccarlo a mezzo stampa, diffamandolo ed offendendolo con falsità ed accuse fuori luogo; la stampa ha purtroppo marciato sugli scoop gentilmente concessi da tali miserevoli individui e alla fine Evil Chuck è diventato un dittatore scorbutico quasi per antonomasia.
Chuck Schuldiner non è mai stato uno scontroso o un mostro, quanto più un ragazzo che si è fidato troppo della gente, ovvero il vero male di questa terra.
E’ scivolato, ha commesso degli errori e li ha ammessi, e poi si è rialzato, come niente fosse, continuando a marciare verso i suoi obiettivi più forte di prima, e senza perdere quella dolcezza interiore e quella profondità di spirito che contribuivano a renderlo una persona splendida, oltre che un musicista sontuoso.
Ogni singolo giorno ha lottato, contro il sistema, la falsità, gli inganni.

"Non ho avuto nessun problema di droga, ho avuto qualche problema con alcune persone del settore e alcuni problemi personali e sono arrivato a un in cui ho pensato che tutto era destinato a fallire. 
Sembrava ci fosse lo zampino del diavolo! Avevo bisogno di isolarmi per rimettere le cose a posto, il momento era pessimo" (1991)

"Anche prima di tutta la merda legata al tour europeo avevo problemi nella mia vita, e dovevo prendermi una pausa. 
Certo, non era il momento migliore, ma perché sono un essere umano e avevo bisogno di tempo per me stesso sono un bastardo? Se la gente pensa questo, va bene, ma io farò quel cazzo che voglio nella mia vita, per essere felice. 
Nessuno controlla la mia vita. 
Adoro le persone che acquistano i nostri album, perché mi permettono di continuare ad esistere nella scena musicale; apprezzo quello che le persone fanno quando comprano i dischi e supportano le band. 
Il fatto é che ognuno deve fare cose, nella vita, che a volte sembrano non avere senso agli occhi degli altri. 
Le mie azioni possono aver portato le persone a pensare questo: le persone pensano automaticamente che sei un mostro psicotico solo perché altri affermano questo, ma penso che dovrebbero cambiare modo di ragionare. Io ho degli amici, non sono una persona senza amici come molti potrebbero pensare. 
Ho ancora un sacco di amici, anche se ne ho persi parecchi. 
Chi mi conosce sa che non sono nè un coglione, nè un fottuto bastardo, nè una rockstar, un mostro psicotico o qualcosa del genere come qualche cazzo di rivista europea si diverte a scrivere! 
Vorrei essere perfetto come loro, si comportano come fossero perfetti, come se non avessero difetti. 
Ho le mie colpe, non ho mai affermato di essere una persona perfetta. Come tutti continuerò a fare errori nella vita. 
Il fatto é che dagli errori dobbiamo imparare per migliorarci, non fermarsi a commentarli" (1991)

"‘Human’ è una vendetta nei confronti di chi mi ha maltrattato davanti al mio pubblico.
Oppure alla gente che automaticamente parte dal presupposto secondo il quale io sia un coglione.
Se agli ex membri viene chiesto di lasciare la band, essi cercano la vendetta mentendo sul mio conto. E purtroppo la gente vuole credere al peggio. Non pensano che potrebbe non essere vero, aspettando di scoprire la verità, ma pensano subito 'wow, davvero? è un mostro egocentrico'! 
Molte persone prima dell'uscita di 'Human' sostenevano che non ero più nel mondo della musica, altri che stavo per formare una band glam, altri ancora che ero finito in un istituto mentale. 
Queste sono tutte bugie, bugie viziose. E' spaventoso come inducano la gente a credere a tutto ciò. 
Questo album è un grande schiaffo in faccia a tutte le persone che hanno cercato di abbattermi. 
Supportate la musica, non i rumors" (1991).

"Dicono che sono uno stronzo, ma le persone che diffondono queste voci mi conoscono davvero? E' vero, ho avuto dei problemi con alcune persone, ma questo é normale quando si devono avere molti contatti come capita a me. I miei princìpi sono semplici, se qualcuno é amichevole con me può aspettarsi lo stesso trattamento. Non voglio entrare in altri affari ancora una volta, ma quasi mai mi sento responsabile per questo tipo di merda. Un sacco di stronzate vengono diffuse da chi é geloso perché io ho raggiunto quello che loro possono solo sognare. Non possono sopportare il fatto che i Death significhino qualcosa, é gelosia.
Ho scritto una canzone che parla proprio di quelle persone, sul nuovo album, con un titolo idoneo: Jealousy. L'unico modo che ho di difendere me stesso é attraverso le canzoni. per tutto il tempo si sente solo la loro versione dei fatti, raccontata dal loro punto di vista, che nasconde ciò che realmente hanno fatto. E' stato detto che io faccio questa musica solo per soldi. Ma cazzo, non ho visto un centesimo! Ho lasciato gli States con pochissimi dollari sul mio conto. 
Se avessi suonato per soldi avrei suonato in qualche gruppo glam. E' difficile vedere soldi quando suoni in questo genere. Death può essere diventato un nome conosciuto e famoso, ma non mi ha reso ricco. 
La mia unica motivazione é la musica che suono. 
Vorrei guadagnare più soldi, certo, ma non credo che questo accadrà in futuro" (1993)

"I nostri album nascondono un concetto profondo, un argomento che mi preoccupa molto e riguarda l'intera attività musicale e le situazioni che accadono intorno ad una band. Mi riferisco a quelle persone invidiose che di fronte vi sorridono, e poi alle spalle vorrebbero vederti morto. 'Jealousy', una canzone tratta da 'Individual', racconta proprio di questo; c'é sempre qualcuno che vi vuole rovinare. Voglio che i fans conoscano questa realtà, quello che succede dietro le quinte, e se la mia musica può essere usata per denunciarlo, beh, io la uso. 
Ognuno é libero di fare e pensare ciò che vuole. Io sono stato molto sfortunato, essendo sempre esposto al cattivo comportamento di critici e di alcune fottute persone nel mondo del business; essere pugnalati costantemente alle spalle é una sensazione disgustosa e triste da sentire, come rendersi conto che chi credevi essere un vero amico ti ha tradito. Mi piacerebbe che ognuno seguisse la propria strada, senza ostacolare gli altri, senza invidia o rancore, ma purtroppo la realtà é diversa. 
E' incredibile che io venga dipinto come un despota! Mi fa impazzire sapere che ci sono persone che mi offendono senza neppure conoscermi davvero e senza sapere come sono andate le cose! Possiamo facilmente riferirci ad alcuni ex membri della mia band che ancora continuano a parlare male di me, ma che non hanno il coraggio di dirlo in faccia! La loro unica arma é riempire il mondo di bugie. Non ho mai pensato di mollare tutto, al contrario, ho sempre pensato 'Chuck, non vale la pena di arrabbiarsi'. Non faccio questo lavoro per soldi, ma perché non posso fare a meno di suonare, io amo troppo la musica, perché dovrei buttarla via? Per un gruppo di poveri invidiosi? Per tre volte hanno pensato che i Death fossero finiti, ma non mi hanno mai fatto cadere e mai ci riusciranno, io continuerò a suonare finché ci sarà qualcuno che apprezza la mia musica sulla Terra" (1993)



LE CRITICHE ALLA SCENA MUSICALE, ALLA ROADRUNNER E AL NU METAL
"Al giorno d'oggi non ascolto molto Death Metal. Semplicemente non c'è più qualità, le etichette fanno firmare contratti alle band per il semplice fatto che queste hanno registrato un demo.
Quando ero all'inizio, la firma di un contratto era come un sogno che si realizzava, ma significava che la band avrebbe funzionato. ora sembra che tutto ciò che si debba fare sia trasferirsi in Florida e formare una band per ottenere il contratto.
Io ascolto le band più anziane, come Watchtower, King Diamond, Judas Priest, Queensryche, Mercyful Fate, Venom, la band che ha veramente iniziato l'intero viaggio del death metal, Angelwitch, gli svedesi Torch e i francesi Sortilege. A me sembra che allora ci fosse più sincerità, onestà e integrità nella musica che si produceva una decina d'anni fa. Ricordo l'acquisto di una copia del primo mini album dei Mercyful Fate, ‘A Corpse Without Soul', e di esserne subito catturato.
Certo, i Mercyful Fate sembravano satanici, ma in realtà non predicavano la venerazione di Satana.
Mi ricordo di aver comprato anche una copia del primo album degli Exciter, 'Heavy Metal Maniacs', quando ero a scuola, e cercavo di cambiare la mentalità della gente sull'Heavy Metal, ma tutti ne ridevano, pensando che fosse solo rumore. Lo stesso con 'Kill'Em All' dei Metallica: quando uscì sembrava uno scherzo, ora loro sono più grandi dei Kiss. Non sto dicendo che non ci siano buoni gruppi tra quelli giovani, ma trovarne di intelligenti è raro. E il death metal è diventato terreno esclusivo di chi sbandiera di incarnare il male, Satana, e di chi vuole suonare il più veloce possibile. 
Quelle bands stanno creando solo una moda, cercando di raggiungere il credito delle super bands. 
Non è quello che ho in mente io. 
Ho sentito gente criticare i Death, solo perchè io non canto di Satana e non suono a un milione di miglia all'ora? Sono cresciuto con artisti del calibro dei Venom, e credo di sapere di cosa sto parlando. in generale penso che il modo in cui la gente ascolti musica sia cambiato in peggio. 
L'arrivo del cd e la morte del vinile la considero molto triste. 
Non si può cogliere ogni minimo ronzio da un oggetto piccolo come un cd, e poi puoi programmare un lettore cd per l'ascolto selettivo delle varie tracce: questo incoraggia la pigrizia, non c'è più il fascino di esplorare un album. Sono molto rattristato dal fatto che 'Human' non esca in vinile in America" (1991)

"Nel business musicale ci sono un sacco di cose che mi fanno veramente molto male. E' molto facile arrabbiarsi velocemente, ed ho usato le canzoni per sbollire la rabbia.
Devo chiarire che tutte le band, dopo il demo di rito, arrivano a trattare con un sacco di gente pessima ed orribile.
Non solo per quel che mi riguarda, ma prima o poi tutte le band vengono derubate. Io voglio solo fare musica, ma non appena questo diventa il tuo lavoro le porte si aprono a grandi catastrofi. Spesso ai fans basta chiedersi perché certe band si sciolgono, e abbastanza spesso la loro risposta é che esse sono diventate vittime del sistema" (1993)

"Alla Roadrunner pensano che il metal siano i Korn. 
Questa é la loro idea del metal, questo é il motivo per cui hanno trattato di merda ‘Symbolic’. 
Che cazzo, lo sai. 
So cos'è il metal e non ho nessuna intenzione di far parte di un'impresa che sposa l'idea americana del metal. 
Immagino ci siano persone che si auspicavano che il nuovo Death suonasse come i Korn! 
Fanculo a tutta quella merda!" (1998)

"Quando sono cresciuto nei primi anni ottanta era normale comprare album degli Iron Maiden e dei Queensryche, ma anche degli Slayer, dei Metallica, tutta quella roba.. ‘Show No Mercy’, ‘Kill'Em All’, ‘The Number Of The Beast’. Era tutto fottutamente assassino. E' ciò da cui proviene tutta la mia ispirazione. Non uno specifico album, non una specifica band o uno stile particolare, ma proprio tutti i musicisti e gli stili. Il gusto melodico, l'intensità di ‘Kill'Em All’. Quando quest'album é uscito, era questo. Allo stesso modo ‘Show No Mercy’, semplicemente non avrebbe potuto essere più veloce in quel momento. Nessuno avrebbe potuto immaginare ciò che sarebbe stato. Tutto questo è così entusiasmante. In quel periodo sono usciti alcuni dei più grandi album di musica melodica mai pubblicati. ‘The Number of The Beast’,’ Iron Maiden’, poco dopo ‘Piece Of Mind’. Solo pietre miliari, roba incredibile" (1998)

"Rimanere un fan mi ha aiutato a non girare le spalle a ciò in cui credo. Questo é cruciale, devi essere un fan. Non si può appartenere ad una band senza preoccuparsi di ciò che accade intorno. Non ho mai parlato con James Hetfield o Dave Mustaine, ma devo dire una cosa, sono rimasto un sincero appassionato, fedele allo spirito dell'heavy metal, che è ciò in cui ho sempre creduto. I Metallica sono l'esatto contrario di ciò che erano quando hanno iniziato: sono diventati ciò che criticavano quando erano una band metal. E' molto offensivo per me leggere articoli in cui loro si dichiarano irremovibilmente lontani dall'essere una band metal. Ho letto interviste in cui Hetfield sostiene che loro non sono qui per salvare l'Heavy Metal.
Che cosa orribile da dire.
Una band che ha fatto tanto per l'Heavy Metal ora crede di farla franca con qualsiasi cosa perché divenuta potente. Stanno tirando un sacco di merda negli occhi della gente, ma molta gente non è cieca di fronte a ciò che essi stanno facendo. 
E' il più grande bluff che abbia mai visto. Ed é patetico. La loro musicalità é patetica, il loro atteggiamento è orrendo, in pratica stanno prendendo a pugnalate tutti i fans del metal che li appoggiavano. Erano una mia grande influenza nei primi anni '80, ricordo che al liceo cercavo di convertire le persone a fan dei Metallica, e mi rispondevano 'cos'é questo rumore'? 
Ogni ragazzino in America sfoggiava una maglietta dei Metallica. 
E' la loro sincerità che manca, dovrebbero cambiare il loro nome e smettere di vivere su di esso, perché il nome non ha più nulla a che fare con la band. 
Si tratta di una band completamente diversa. I Megadeth almeno hanno mantenuto un suono pesante, anche se non sono un grande fan dell'ultimo album, penso che Marty Friedman sia un pò frenato e mi piacerebbe sentirlo di più. Sono un suo grande fan fin dai tempi degli Hawaii e mi piacerebbe sentirgli suonare qualcosa di più aggressivo.
Io non seguo le tendenze, non presto loro attenzione. Esse sono solo qualcosa di temporaneo e sfortunatamente l'America è un paese molto impressionabile, in cui le persone vengono tratte in inganno. Ecco perché la gente va in giro con i pantaloni larghi, di dieci taglie più grandi. 
Io non capisco" (1998)


LO SCIOGLIMENTO DEI DEATH(1998)
Dopo The Sound Of Perseverance, la band partì in tour in America e in Europa, al termine dei quali Schuldiner decise di sciogliere a titolo definitivo i Death per dedicarsi ai Control Denied, gruppo per il quale aveva ingaggiato recentemente Steve Di Giorgio, nuovamente libero da impegni.
Nel 1999 I Control Denied pubblicarono il loro album d'esordio, intitolato The Fragile Art Of Existence, che presentò un inedito sound Heavy Metal misto ad influenze Prog.


IL CANCRO AL CERVELLO(1999) E LA MORTE DI SCHULDINER (2001)
Durante la lavorazione del secondo album del gruppo, nel maggio 1999 a Schuldiner fu diagnosticato un tumore al cervello.
Nel maggio 1999 infatti Schuldiner iniziò a sentire forti dolori alla parte superiore del collo.
Inizialmente il musicista pensò fosse un semplice problema dovuto ai nervi, ma decise comunque di farsi visitare da un medico il quale gli consigliò immediatamente di sottoporsi ad esami più approfonditi per un sospetto tumore.
La visita diede esito positivo e, nello stesso giorno del suo trentaduesimo compleanno, gli fu definitivamente diagnosticato un glioma , una neoplasia che colpisce il tronco encefalico e che costrinse il musicista ad un'immediata radioterapia.
Nell'ottobre 1999 la famiglia Schuldiner annunciò che il tumore aveva risposto alla terapia e che Chuck era sulla via della guarigione.
Nel gennaio 2000 fu operato nel tentativo di rimuovere il tumore residuo.
L'operazione ebbe esito positivo, ma la famiglia del chitarrista entrò in grave crisi finanziaria a causa del costo dell'operazione che si aggirava sui 70 000 dollari.
Furono così organizzate molte attività, concerti e festival come il Thrash Of The Titans, in modo da raccogliere fondi per aiutare Schuldiner e la sua famiglia nelle pesanti spese che, se non sostenute, lo avrebbero condannato ad una morte certa.
Dopo poche settimane dall'intervento i medici si accorsero che la diagnosi iniziale era però sbagliata e che la neoplasia non era ancora stata totalmente debellata dal cervello del chitarrista.

"E' una cosa strana, perché di cancro si sente parlare in continuazione, ma si pensa che la cosa non possa toccarci personalmente o comunque riguardare le persone che ci sono vicine. 
Per me è stato uno shock, anche perché ero convinto di avere un problema muscolare al collo e mai avrei pensato ad un tumore al cervello. 
Ho girato per ospedali e consultato medici, e quando la diagnosi è stata certa per me è stato l'inizio di un incubo ma al tempo stesso mi sono reso conto che la cosa migliore da fare era accettare immediatamente la situazione senza deprimersi, ma combattendo per riuscire a sconfiggere quel terribile male. Ho cercato di concentrarmi su me stesso senza pendere dalle labbra dei medici, di non pensare più di tanto al mio stato, perchè in quella situazione non puoi che aspettare e spesso i periodi di attesa prima dell'intervento sono lunghi e rischi di impazzire. 
Anche adesso non posso che aspettare i risultati delle terapie, e nel frattempo mi concentro sulla musica e sulla mia vita privata che è continuata esattamente da dove l'avevo lasciata, in maniera assolutamente normale.
A volte non è facile, perchè la depressione è dietro l'angolo, ma è l'unica cosa che posso fare.
Normalmente viviamo la nostra vita quasi lasciandola scorrere, senza renderci conto di non essere eterni e di quanto possa essere importante ogni giorno della nostra esistenza. Io ho imparato a viverla, a gioire di tante piccole cose che in passato non notavo o davo per scontate, anche una prospettiva per il futuro ti appare differente e più entusiasmante" (2000)

Nel frattempo Schuldiner aveva continuato a lavorare sulla sua musica e per i Control Denied, componendo una decina di nuovi brani da pubblicare nel nuovo disco del gruppo.
Dopo un anno dalla prima diagnosi, nel maggio 2000 la neoplasia recidivò e Schuldiner si ammalò nuovamente in modo serio.
Per le prime settimane il musicista non poté svolgere le cure del caso a causa di nuovi problemi finanziari, risolti però in poco tempo grazie a molti aiuti, giunti anche da parte di numerosi e celebri colleghi.
Schuldiner iniziò a svolgere la chemioterapia a base di vincristina.
Dopo un iniziale giovamento, ben presto il pesante trattamento lo indebolì fisicamente.
A due anni e mezzo dalla diagnosi ed ormai allo stremo delle forze, alle 4 del pomeriggio del 13 dicembre 2001 (un'ora dopo essere stato dimesso dall'ospedale), Chuck Schuldiner morì nella sua casa, accanto ai suoi cari, a causa di una grave polmonite.
Il suo corpo fu cremato e le sue ceneri affidate ai familiari
Chuck si spense, vinto dal cancro a soli 34 anni d'età.
A seguito della sua morte i Control Denied si sciolsero.


IL RICORDO DI STEVE DI GIORGIO
Il bassista Steve Di Giorgio, spese per l’amico queste parole da brivido poco dopo la scomparsa:
"Sono molto triste... Questa è la prima volta che sono stato al computer da quando ho sentito la notizia. Posso vedere che quest'ultima viaggia velocemente. 
Tutti sono informati ormai. 
Inoltre desidero ringraziarvi per le vostre parole gentili di preoccupazione e di supporto. Ora, che posso aggiungere? Abbiamo perso un'icona nel mondo della musica Metal. 
E il fatto più importante è che ho perso un buon amico di molti, molti anni. Siamo nati nello stesso anno ed avevamo molto in comune. 
È ovvio che io suonassi il mio meglio con lui, e in un modo o nell'altro mi affidava le linee di basso più malate. 
Mi spingeva sempre a fare di più, pensare di più, per uscire dagli schemi e trovare le cose più innovative, ma sempre mantenendo la formula. Ho perso un'ispirazione alla mia personale ricerca musicale, mi mancherà per sempre. Eravamo nel bel mezzo della composizione del nuovo album, ed è incredibilmente triste che lui non abbia potuto vedere il suo completamento. 
Faremo del nostro meglio per finirlo in suo onore, ma non sapremo mai se sarà come lo aveva voluto lui. 
Questo è il minimo che possiamo fare per qualcuno che ha dato così tanto e si è curato così tanto riguardo quello che suonava e dell’effetto che faceva anche a coloro che credevano in lui. 
Comunque in un certo senso sono felice, perché la sofferenza era grande per lui; non potrebbe suonare ancora la sua chitarra, riorganizzare la sua nutrita collezione di vinili, lavorare attorno alla casa, andare al mare, ai concerti: le cose che lui amava fare.
Lui non si meritava una vita senza queste cose, che lo rendevano chi era. Perché lui era quello che amava. Amava moltissimo la sua famiglia, non stando mai troppo lontano da sua madre, suo padre, sua sorella e suo nipote. 
Amava gli animali e anche loro erano la sua famiglia. Amava l'aria aperta, i barbecue, le spiagge, le passeggiate, il canottaggio, cose che prendevano un sacco di tempo quando non stavamo scrivendo nuove canzoni. 
Naturalmente amava la musica, ne aveva fatto la sua vita, e noi ne avevamo fatto la nostra. 
È vero che lui ha avuto qualcosa di molto serio e possibilmente qualcosa che ultimamente l'ha coinvolto molto. 
Ma io voglio che voi ignoriate tutti i pettegolezzi, le voci, le cazzate, e sappiate che lui non ha mai accettato il suo destino. Non ha mai desistito dal provare a cambiarlo. Soccombeva quando era in piena attività, e ha combattuto tenacemente fino alla fine. Gli fu detto dal suo primo dottore che non aveva molto da vivere, così lui andò da un altro. Quando quei dottori gli dissero lo stesso, lui perseverò, perché voleva trovare la risposta che voleva, non quella che gli davano. Ha viaggiato per tutto il Paese cercando qualcuno che lo aiuti nella sua battaglia. Non avrebbe accettato un ‘no’ come risposta. La sua voglia di vivere aumentò quando le cose cominciarono a migliorare per lui. La sua famiglia non esitò mai a fare tutte le cose necessarie per lui. I suoi amici hanno provato a fare tutto il possibile. E i fan e i sostenitori ovunque, le cui parole e contributi hanno tenuto viva la fiamma anche quando le cose sembravano le peggiori. Era orgoglioso del suo lavoro, il suo cuore batte ancora per noi ogni volta che noi ascoltiamo le sue canzoni, perché il suo cuore è nella sua musica. Addio per un grande fratello del Metal, mi mancherai molto di più di quanto le parole possano esprimere"

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